La bellezza di un luogo ha un tempo? Può davvero un solstizio d’inverno privarlo di appeal? È tendenza comune dare una stagione alle cose e catalogare Cattolica come meta estiva, ad esempio.
Cattolica tutto l’anno. Ecco, alcune cose da fare.
Può la Regina dell’Adriatico perdere, in inverno, trono, corona e castello? No. Il titolo regio resta valido 365 giorni l’anno e non conosce pausa. In autunno, inverno, primavera ed estate Cattolica è bella sempre, anche se in modo diverso.
L’acquario il Parco Le Navi, tra i più belli d’Italia, è aperto tutto l’anno. Qui bambini e adulti possono immergersi nella natura tra pinguini, squali, rettili e serpenti.
In quel di Riccione c’è il Parco Oltremare dove vedere, tutto l’anno, lo spettacolo dei delfini, osservare i rapaci, i cavallucci marini e altri animaletti.
Chi ama andare a teatro resterà senz’altro soddisfatto dal ricco programma del Teatro della Regina.
Lo shopping non conosce stagione, neanche lui: tanti i negozi in viale Ceccarini, presso il Centro Commerciale le Befane.
Il paesaggio che conquista
Non bastano le dita di due mani a contenere le attrazioni dell’entroterra che, copiose, si dipanano intorno a Cattolica. La scoperta del “tessoro” paesaggistico può avvenire by foot o by bike, a secondo dei gusti di ciascuno. È nota per essere molto panoramica la strada che da Cattolica conduce a Pesaro, altrettanto interessanti gli itinerari costieri, l’uno in direzione nord verso Riccione, Rimini, Cesenatico e Cervia e l’altro, a sud, verso la costa marchigiana e Gabicce Mare. Alla “to do” list appartengono il Castello di Azzurrina a Montebello, antico forziere dove compiere un percorso misterioso sulla traccia di fenomeni paranormali, ancora oggi sotto studio, e il Museo delle farfalle a Milano Marittima, una gigantesca serra climatizzata con farfalle tropicali variopinte provenienti da tutto il mondo.
Terra di confine tra due Regioni, dieci e una ricchezze
Ad enunciare le ricchezze poste al confine tra Emilia Romagna e Marche dieci dita non bastano, appunto.
Gradara, posta sulla cresta della collina, gode, un po’ come sulla cresta dell’onda, di una visuale ad ampio raggio che abbraccia oriente e nord, il mare e la Romagna. Si avverte da queste parti un’aura cavalleresca, cortese, fusa alle ultime prodezze di Sigismondo Malatesta. La città marchigiana, con il vento del mare e le ultime nebbie padane, risuona di voci e musiche.
San Marino, incastonato tra la Romagna e le Marche, concilia tempi moderni e vetuste tradizioni, secolari.
La posizione panoramica tra due colli la dice lunga sulla bellezza che non conosce stagione: Urbino. Vie strette, case e mura conservano ancora una fisionomia antica di cinquecento anni.
A pochi chilometri dal mare c’è la bella San Leo che, elevata su una rupe a strapiombo, si estende sulla sponda destra della Val Marecchia.
Le grotte di Frasassi, nella gola omonima del Comune di Genga, appartengono a un grandioso complesso ipogeo e sono tra le più importanti attrattive delle Marche insieme a Loreto, importante centro per spiritualità ed arte.
Mare d’inverno e non solo, colpire dritto al gusto
Va, inoltre, detto che la passeggiata al mare d’inverno è poetica e intimistica. Lo spaghetto con le Telline o una sontuosa frittura completano la cornice allietando palato e corpo.
Il turismo enogastronomico è un elemento di grande valenza turistica per la Riviera adriatica. L’Emilia Romagna vanta, infatti, il maggior numero di marchi di qualità (15 Dop e 11 Igp) e una straordinaria tradizione in fatto di prodotti tipici e Cattolica, al confine con le Marche, è un ottimo punto di partenza per scoprire le specialità gastronomiche romagnole e marchigiane.
Dal pesce, cucinato nel ligio rispetto delle tradizioni, ai primi piatti di pasta lavorata a mano, in primis passatelli e strozzapreti, dalle zuppe della tradizione contadina, con ceci e fagioli, alla polenta con le vongole, dal brodetto di pesce al miacetto (dolce tipico), il viaggio culinario si prospetta ricchissimo. Tra i posti dove apprezzare la buona tavola e da riportare sul taccuino: Mondaino, Saludecio, Castello di Montegridolfo, Coriano sulle colline romagnole, Gradara, Tavullia nell’area marchigiana ma anche Urbino, Fermignano, Acqualagna e S. Agata Feltria famose in tutto il mondo per il Tartufo.
Photo credits Tamara Mambelli