Passeggiando per la città di Ascoli Piceno sono tante le cose che colpiscono un visitatore: i bellissimi monumenti di travertino, le piccole “rue” che attraversano il centro storico, il profumo di olive all’ascolana che si diffonde nell’aria. In questo itinerario tra storia e gusto si colloca perfettamente una visita al bellissimo Caffè Meletti, una delle attrazioni principali di Piazza del Popolo.
Inaugurato nel lontano 1907 è diventato subito un istituzione nella vita cittadina, un salotto dove hanno visto la luce idee che hanno cambito la storia di Ascoli, un ritrovo di personaggi illustri e contemporaneamente un punto d’incontro tra cultura e vita mondana.
Il Caffè Meletti, tra i 150 caffè storici d’Italia, prende il nome dal proprietario Silvio Meletti, industriale produttore di liquori. Nel 1981 il Ministero dei Beni Culturali lo dichiaró d’interesse storico ed artistico.
Oltre che per lo stile e per la posizione strategica, lo storico locale ascolano è conosciuto per un prodotto unico nel suo genere : l’Anisetta.
L’Anisetta nasce ad Ascoli Piceno nel 1870 per opera proprio dell’industriale Silvio Meletti. L’alta qualità del liquore prodotto fanno vincere a Meletti diverse medaglie d’oro, da Ostenda a Parigi e da Napoli a Torino e Milano, fino ad arrivare a Bruxelles.
Oggi è prodotta esattamente come 140 anni fa, il processo produttivo è piu artigianale che industriale e le materie prime sono tutte del territorio marchigiano.
Le piante di anice (Pimpinella Anisum) dalle quali si ottengono i semi utilizzati nella distillazione sono coltivate nei terreni argillosi delle colline marchigiane.
Se vi trovate ad Ascoli quindi, fermati in questo incantevole caffè in stile liberty e chiedete “l’anisetta con la mosca” (un bicchiere di anisetta con un chicco di caffè), non ve ne pentirete!
Vogliamo svelarvi un segreto, l’anisetta non viene solo “bevuta”; può essere usata per dare un tocco in piú ad alcuni dolci.. Abbiamo scoperto che anche Marina, food blogger della Tarte Maison, utilizza un bicchierino di Anisetta Meletti nella sua ricetta della ciambella romagnola.