Il fiume Irrawaddy scorre lento sotto la nostra barca. Siamo partiti da poco più di un’ora da Yandabo e Mandalay è ancora molto lontana. I nostri vicini di posto stanno finendo il loro pranzo a base del solito riso, pollo e noodles. Il piatto va tenuto in equilibrio sulle gambe ma non è per niente difficile vista la calma con cui si muove la barca della compagnia NGRG.
Abbiamo ancora gli occhi pieni di quanto abbiamo visto nelle ultime 24 ore. Un angolo tradizionale del Myanmar, lontano dagli itinerari turistici dove il tempo pare essersi fermato e dove alba e tramonto dettano il tempo della vita.
Siamo capitati a Yandabo quasi per caso, su suggerimento di un’ amica che ci era stata qualche mese fa. Ce ne aveva parlato come di un’esperienza da fare assolutamente, che da sola valeva il viaggio in Myanmar e ci siamo subito fatti convincere.
Cosa fare a Yandabo
In realtà a Yandabo non c’è molto da fare, proprio perché è un posto in cui il tempo si è fermato. Il villaggio sulla riva del fiume è molto povero, con case in legno che quasi si appoggiano l’una all’altra. In ogni casa c’è gente, tanta e tanti, tantissimi bambini che ti guardano con i loro occhioni neri e ti sorridono.
Appena fuori dalla porta di casa ogni famiglia ha 4 o 5 bufali, che rappresenta in molti casi l’unica fonte di sostentamento. Come se facessero parte della famiglia i bufali vengono accuditi e, due volte al giorno vengono portati al fiume per il bagno. Nello stesso fiume a pochi metri si lavano gli abitanti del villaggio e, al tramonto la riva si riempie di gente che lava i panni, lava il proprio corpo, nuota o fa il bagno ai propri figli, come se fosse un rito, che a noi occidentali lascia un po spiazzati.
La scuola nel villaggio di Yandabo
Nel cuore del villaggio è possibile visitare la scuola. Una struttura molto semplice, tutta in legno, con classi tutte attaccate, senza muri, senza finestre e senza luci ma con 400 bambini pieni di vita che hanno fame di imparare e che parlano un inglese migliore del nostro.
Le fabbriche artigianali di terracotta a Yandabo
In realtà Yandabo è conosciuta in tutta il Myanmar per le sue Pottery, fabbriche artigianali di terracotta. La particolarità di questi vasi è che l’argilla viene prelevata dal fondo del fiume dagli uomini del villaggio è viene lavorata dalle donne che hanno il dono di trasformare un pezzo di terra in bellissimi vasi e ornamenti.
Gli oggetti realizzati dalle donne vengono fatti essiccare al sole e, dopo alcuni giorni, coperti con paglia e sabbia e fatti cuocere, prima di essere esportati in tutto il mondo.
Questo angolo di mondo ha un ritmo tutto suo, dettato dall’alternarsi del giorno e della notte e dal placido fluire del fiume che allo stesso tempo rappresenta la principale via di comunicazione, una fonte di sostentamento e l’anima stessa di questa terra.
Dove dormire a Yandabo
Proprio qui, dove meno te lo aspetti, è possibile trovare un piccolo angolo di paradiso, Yandabo Home. Si tratta di un piccolo hotel, una gemma nascosta dietro gli alberi sulla riva dell’Irrawaddy dove potersi riposare mentre si guarda lo scorrere lento del fiume. Camere super spaziose e con in attenzione ai particolari assurda, ancora più assurda visto il posto in cui siamo. Siamo stati bene, coccolati e viziati dal primo all’ultimo minuto. Ci hanno portato in giro per il villaggio, a visitare la pottery, ci hanno portato in barca, offerto thè e biscotti mentre navigavamo il fiume, ci hanno preparato una buonissima cena ed una meravigliosa colazione.
Il costo di una camera non è sicuramente basso, ancor di più se paragonato al livello dei prezzi locali, ma ci hanno fatto vivere un esperienza reale, non finta, non turistica, che, sinceramente, non ha prezzo.