Sono 10! Ben 10 anni da quell’11 settembre 2001. Nonostante sembri ieri, di giorni ne sono passati tanti ma le immagini di quella giornata non si possono dimenticare.
Come ogni anno, anche quest’ anno l’ attenzione è ritornata su quell’ evento, su quella giornata, sul quel quadrilatero di strade a sud di Manhattan che per molto tempo è stato il centro del mondo.
Oggi va cosi, tutti ne parlano, giornalisti di tutto il mondo, anche Bruno Vespa con il suo elmetto bianco, son li con i loro collegamenti speciali, l’attenzione del mondo viene catalizzata su una città che cresce/rinasce/cancella il passato ad un ritmo spaventoso.
A volte mi viene da chiedermi dove fossi quel giorno, cosa stessi facendo. Ero proprio negli USA, avevo 20 anni ed ero partito dal mio paesino in provincia di Brindisi con la convinzione di imparare meglio l’ inglese e fare un’ esperienza diversa. Non avrei mai immaginato che sarebbe stata così “diversa”, che avrei imparato tanto in cosi poco tempo e che il mondo sarebbe cambiato cosi tanto…e purtroppo non è solo un modo di dire.
Penso che non dimenticherò mai quei giorni, quella tensione, quella paura, quell’ incertezza che regnava nell’ aria. Anche l’ americano più sicuro di se in quei giorni aveva la consapevolezza di essere vulnerabile e debole….proprio come mi sentivo io mentre passeggiavo per New York e vedevo una città ferita, polverosa, bloccata a quell’ attimo in cui è avvenuto il primo impatto sulle torri.
Subito dopo è esploso, in tutta la sua forza, l’ odio nei confronti del fantasma Bin Laden ed ha raggiunto il culmine sopratutto nelle fasce più basse della società americana, non so dirvi se in modo pilotato o meno ma di sicuro in modo poco naturale.
Oggi ho smesso di chiedermi se ci è stato detto tutto dai TG, se sappiamo tutta la verita su quello che è successo, forse non mi interessa più..o forse l’ aria che ho respirato li mi ha fatto diventare un pò più cinico…