Eccoci qua, dopo la pausa estiva torniamo a parlare di cibo e di viaggi, cercando di darvi sempre qualche consiglio utile.
Di ritorno da due settimane passate sulle strade della Puglia, oltre alle immagini, ai ricordi e ai sorrisi, in valigia abbiamo messo le tante prelibatezze dell’Alto salento, nella Valle d’Itria, che hanno accompagnato la nostra vacanza.
Ormai affezzionati della Puglia e del Salento, abbiamo selezionato 10 prodotti tipici della Valle d’Itria che secondo noi sono da portare a casa per fare un po di scorta per l’autunno.
1) BISCOTTO CEGLIESE
Biscotto tipico di Ceglie Messapica fatto con la pasta di mandorle, marmellata di ciliegie o uva e, in alcune varianti, ricoperto di glassa di zucchero e cacao.
Questo biscotto, che un tempo veniva preparato dalle famiglie contadine in occasione delle feste importanti, oggi è Presidio Slow Food. Ottimo per accompagnare il caffè dopo il pranzo. Assolutamente da provare il biscotto del forno Allegrini a Ceglie Messapica.
2) CACIORICOTTA
Il cacioricotta è un formaggio, che può essere duro o morbido a seconda della stagionatura, a forma rotonda ottenuto con due forme di lavorazione, quella del formaggio e quello della ricotta.
Ottimo grattugiato sulla pasta, diventa perfetto sulle orecchiette con il sugo di “braciole” (un involtino, di solito di carne di cavallo, ripieno di formaggio, peperoncino, sale e prezzemolo).
Abbiamo selezionato 3 ristoranti dove mangiare tipico a Ceglie Messapica.
3) CAPOCOLLO DI MARTINA FRANCA
Il capocollo è un salume tipico della Valle d’Itria (la zona tra i comuni di Locorotondo, Martina Franca, Cisternino, Ceglie Messapica) e viene ottenuto dai maiali allevati in boschi di fragno della Murgia dei Trulli. Il capocollo di Martina Franca è un presidio Slow Food. Se vi trovate da queste parti vi consigliamo di provare l’ ottimo capocollo prodotto dal salumificio Santoro.
4) CUPETA
La cupeta è un dolce che abbiamo trovato in tutte le feste patronali della Valle d’Itria.
È un croccante fatto di mandorle tritate e intere con zucchero e limone.
Mangiato a volontà, necessita di dentiera forte 🙂
5) FICHI MANDORLATI
I fichi mandorlati, chiamati anche fichi maritati, sono un dolce composto dall’unione di due frutti con all’interno una mandorla intera.
Nella zona dell’alto Salento”, tra San Michele Salentino, San Vito dei Normanni, Ostuni, Latiano e Ceglie Messapica, i fichi mandorlati si preparano nei mesi di agosto e di settembre rispettando l’antica e tradizionale lavorazione.
Dal 2012 il Fico Mandorlato di San Michele Salentino è uno dei Presidi Slow Food in Italia.
6) FRISE
Le frise o friselle sono delle ciambelle fatte con grano duro. Le frise vengono cotte due volte nel forno a legna, dopo la prima cottura si tagliano a metà e si procede con la seconda cottura.
Sono come delle bruschette, quelle senza olio si mangiano bagnate e condite con pomodoro, olio e basilico, quelle con olio invece non occorre bagnarle prima di condirle.
7) TARALLI
Chi non conosce i taralli? I taralli sono un prodotto da forno a forma di anello fatti con farina, acqua, vino, olio e sale.
Adatto per aperitivi, per uno spuntino tra un pasto e l’altro, sono una droga per il palato.
8) PIDDICA
La piddica è la tipica focaccia pugliese. La piddica è una focaccia ripiena con cipolla, capperi, pomodorini e olive nere. Tipica della zona della Valle d’Itria, è ottima sia calda che fredda.
Ne abbiamo fatto scorpacciate in spiaggia, come pranzo veloce in riva al mare.
Un’altra versione strabuona è la focaccia bianca aperta con pomodorini, olio, origano e peperoncino.
9) STACCHIODDE
In dialetto brindisino le stacchiodde sono le orecchiette. Secondo la tradizione pugliese sono una pasta lavorata a mano trascinata con tre dita in modo da acquistare una forma ovale e poi rigata con con coltello.
10) POMODORINI DELL’ALTO SALENTO
Sono due le tipologie che dovete assolutamente provare e portare a casa:
il Pomodoro Fiaschetto di Torre Guaceto e il Pomodoro Regina di Torre Canne, entrambi con riconoscimento di “Presidio” da parte di Slow Food.
Il Pomodoro fiaschetto è coltivato nella zona della Riserva di Torre Guaceto, nei comuni di Carovigno e in piccola parte di Brindisi, è dolce e succoso. Sono piccoli, con bacca ovale, col pizzo, di colore rosso intenso e colletto verde, la produzione è in piccoli grappoli con 4/5 pomodori.
Il Pomodoro Regina di Torre Canne è invece coltivato tra Fasano e Ostuni, il nome di questo pomodoro si ispira alle caratteristiche del peduncolo, che crescendo assume la forma di una coroncina. Le bacche sono piccole e tondeggianti.