Moreno Cedroni, classe 1964, rappresenta alla perfezione l’anima di una regione accarezzata dal mare. In lui si ritrova l’equilibrio fra le radici della tradizione della cucina italiana ed il genio visionario. Lo spirito visionario dello chef si ritrova in ogni suo piatto dove convivono elementi cosi diversi e cosi distanti da sembrare estranei (ma lo sono solo all’apparenza).
Se si pensa a Moreno Cedroni la prima cosa che viene in mente sono le sue reinterpretazioni del crudo di mare che prende le mosse dalla tradizione del sushi giapponese (che lo chef conosce bene per un lungo periodo di studio e lavoro proprio in Giappone).
Il susci (si proprio con la “c”) di Moreno Cedroni è una rivisitazione originale e personale della tradizione della cucina nipponica, un nuovo concetto di preparazione del pesce crudo, con elementi tipicamente mediterranei.
Ma veniamo a noi. Lo chef Moreno Cedroni, sorridente e ironico, ci ha accolto con un calore e con una disponibilità unica. Ci ha raccontato, come un fiume in piena, la storia del Clandestino Susci Bar. Una storia, iniziata nel 2000 nella spettacolare baia di Portonovo, che continua ancora oggi, nonostante qualche disavventura, come quando, due anni fa il locale fu distrutto da una forte mareggiata.
Oggi il Clandestino Susci Bar è più stabile, ancora più bello ed ha i colori del mare ma anche del cielo ed ha un fascino che pochi posti riescono ad avere.
Ph. Mattia Barbotti
Oggi, a freddo, possiamo dire che quel pomeriggio è stato, per noi, come vivere un sogno.
Arrivati nella baia di Portonovo all’ora del tramonto, lo chef Moreno Cedroni ci ha fatto vivere un aperitivo indimenticabile. Immaginate i piedi scalzi sulla spiaggia, il rumore dei sassolini smossi dalle onde del mare, l’orizzonte che pian piano si colora di tinte pastello come il rosa ed il turchese. Aggiungete un calice di vino e i racconti dello chef Moreno Cedroni, ecco la magia!
Ph. Mattia Barbotti
Ph. Mattia Barbotti
Moreno Cedroni non è solo “Clandestino”, anzi. Lo chef possiede anche la Madonnina del Pescatore, ristorante con 2 stelle Michelin a Senigallia. Ma l’instancabile Moreno non si ferma mai ed il profondo amore che lo lega al pescato lo ha portato ad aprire, Anikò, la prima Salumeria Ittica e, successivamente, l’Officina, un laboratorio sperimentale dove produce salumi e conserve di pesce, marmellate, confetture, sughi e tanto altro.
Proprio per questo l’aperitivo inizia con i suoi “Filetti di alici del Cantabrico” accompagnati da pane e burro. Deliziosi.
La cena è stata un susseguirsi di emozioni, di racconti e di aneddoti. Moreno Cedroni ci ha servito e raccontato ogni portata, ripercorrendo, con una selezione di piatti, la storia del Clandestino Susci Bar, attraverso un racconto fatto di sapori e profumi che partono dal 2000 ed arrivano ad oggi.
E’ stato bello ascoltare le sue parole, il racconto del perchè ogni anno il suo menu degustazione cambia e cosa rappresentano i suoi piatti. Dopo il Susci Dolce e Salato del 2007, il Susci Classico del 2008, il Susci a Colori del 2009, il Susci Figlio dei Fiori del 2010, il Susci Selvaggio del 2011 con piatti di selvaggina, il Susci Favoloso del 2012 legato ai temi delle fiabe più popolari, quello British del 2013 e quello Letterario del 2014 dove si potevano assaggiare per esempio i piatti più odiati e amati da Giacomo Leopardi. Ecco il Susci anni 50 nel 2015, un menù voluto per celebrare allo stesso tempo i cinquant’anni di Moreno Cedroni e il festival internazionale Summer Jamboree di Senigallia, dedicato a icone degli anni Cinquanta come Elvis Presley, Betty Page, Marilyn Monroe, ma anche ai drive-in.
E poi il 2016 con la Via della Seta e la figura di Marco Polo per andare alle origini del legame culturale fra Europa e Asia. Fino ad arrivare al menù di quest’anno, il 2017, dedicato al Rinascimento e le sue Corti.
Il menù che lo chef ci ha ha fatto assaggiare si è aperto con “Mauna Kea”, cocktail tiki nella forma di un ghiacciolo, e poi da lì è stato un crescendo di sensazioni.
La “Polentina ai frutti di mare cotti e crudi in salsa al prezzemolo”, presentata nel 2001 è una ricetta tradizionale marchigiana che lo chef ha rivisitato.
Cambiamo registro, “Drive In” è un piatto fantasioso e divertente che va mangiato con le mani, un hot dog di gamberi, con salsa barbecue casalinga fatta con pomodoro affumicato e salsa di aglio, e maionese di chips.
E tra un piatto e l’altro ci guardiamo intorno, tutto è magnificamente perfetto. Le stelle, la luna, il mare che fa da sottofondo.
Il piatto successivo ci lascia praticamente senza parole, è lo “Sgombro arrostito, marinato nel miso, melanzana fritta, salsa di bucce d’arancia” presentato nell’anno del susci letterario.
Ph. artegourmand.it
Il dolce è dedicato a Marylin Monroe e al suo ingrediente preferito, la carota. Il “Milkshake all’arachide” è un dolce a base di gelato alla carota e caviale, e polvere di caffè. Strepitoso!
Difficile riuscire a raccontare con delle parole la magia e le sensazioni che abbiamo provato quella sera. Difficile descrivere in un post una cucina cosi originale. Lo Chef Moreno Cedroni incarna l’equilibrio perfetto tra genio e fantasia ed il Clandestino Susci Bar è il posto dove esprime al massimo la sua capacità di riuscire a far coesistere assieme tradizione e innovazione. Una cucina fantasiosa e ricercata, contemporanea ed autentica, che strizza l’occhio alla cucina tradizionale marchigiana.
La tappa a Portonovo rientrava nel progetto Marche Express, ideato da Ilaria Barbotti – presidente di Instagramers Italia e realizzato e promosso dalla Regione Marche, Confcommercio Marche, P.F. Turismo e Valorizzazione Territorio.
